Mairavigliandosi( Trekking in Val Maira dal 28-6 al 1-07)

La Magia e il Mistero che si racchiude dietro ad una natura incontaminata, dagli infiniti spazi, le cime solenne e la quiete sovrana della montagna..

Periodo: ( Da Mercoledì 28 Giugno a Sabato 1 Luglio)
Località di Arrivo. San Michele di Prazzo. Agr.Chersogno(www.chersogno.it)
Punto di ritrovo x partenza: Bar Gazoline( Olivetta San Michele) ore 13,30 di Mercoledì 28. Costo pranzo al sacco: 5 euro a gita.
Costo guida( da Merc a Ven): 25 euro
Equipaggiamento da trekking: Scarponcini con buona suola, t shirt e maglione di ricambio, ki way o mantella, borraccia x acqua.Binocolo, Corda, Pila.
Info e Contatti: Jack in The Green(tel:3341217884) e mail: rosenkratz@libero.it
MERCOLEDI’ 28 Giugno… Ritrovo ore 13,30 dal Bar Gasoline e Partenza x San Michele di Prazzo. Ritrovo ore 16,00 a Dronero presso il Jack Bar in Piazza XX Settembre.
Arrivo ore 16,45 a San Michele di Prazzo e alle ore 17 c.a breve escursione alla grotta Barmo de Masco. (2h 30 c.a)

Borgata Allemandi- Lo Viol de Laberier- Col Verdet.

Dall’Agriturismo il Chersogno si prende il sentiero sulla sinistra che sale in direzione del Colle di San Michele e che incrocia il segnavia x i Laberier. Si prosegue su fondo erboso immersi tra i larici e gli abeti passando sui resti dell’antica bialera di Chiosso. Lasciato ad un tratto il percorso verso Lo Viol de Laberier si continua a salire fino a raggiungere un’area con uno sperone roccioso che da luce ad una grotta che per il suo aspetto sinistro a preso il nome di “Barmo de Masco”( Grotta della Strega).
Riprendiamo il sentiero che taglia lungo una ceppaia e all’altezza di due abeti gemelli tiene un traverso che porta a una costa con vista panoramica, si tratta del Col Verdet da cui si staglia lo sguardo a sud verso i villaggi di Marmora e Canosio e a nord verso il Monte Chersogno e il Pelvo d’Elva..
Rientrati alla Grotta si inizia a scendere e nei pressi di Punta Mezzarea si può fare visita agli affioramenti rocciosi della Barma de Pertus, della Barma la Lobbia e di La Barma la Vulp..
Continuando a scendere lungo il sottobosco ci si interseca con lo Viol de Genisté e si fa ritorno x la Cena all’Agriturismo il Chersogno.

Notizie Logistiche: Dislivello: 300 mt Durata: 2h 30 c.a

Giovedì 29 Giugno: Chiappera- Monte Eigher – Colla Greguri): Dislivello:950 mt

Escursione semplice, ma molto panoramica, attorno al Gruppo Castello-Provenzale. Magnifici i pendii pascolivi, punteggiati da numerose grange, che si attraversano durante la discesa.
La Rocca Provenzale era anche chiamata Croce Provenzale per via di una croce posta sulla vetta. La leggenda qui si incrocia con la storia : sembra che essa fu infissa da Don Agostino Provenzale quale voto per essersi salvato, durante la I Guerra di Indipendenza (1848) nella battaglia di Novara dalla morte, nascondendosi dai suoi nemici all’interno del suo cavallo sventrato.
Itinerario:
Partiamo dal villaggio di Chiappera (1614 mt ).
Si entra nel paesino lasciando la chiesa di Chiappera sulla destra, subito dopo le ultime case il sentiero piega sulla sinistra prima con un tratto pianeggiante e subito dopo con tornanti sempre più ripidi tra la vegetazione piuttosto fitta e le fioriture di genziane. Buone possibilità di imbattersi in marmotte che in questa zona si affacciano poco timorose del genere umano e tendono a popolare tutta la valletta.
Lasciato a destra il bivio per il Colle Greguri. proseguendo verso destra ci innalziamo invece sempre più sul sentiero T17 – colle del Rui che ci conduce a tornanti verso una caserma posta sulle pendici del monte Eighier e in seguito alla Colletta (2556 m).
Dalla casermetta vi sono buone possibilità di incontrare famiglie di stambecchi.
Si prosegue ancora un po’ verso destra in direzione della Colletta (2556 m) e
Un centinaio di metri più avanti abbandoniamo il sentiero per la Colletta e il colle di Rui per tagliare obliquamente verso sinistra le chine erbose del monte Eighier( 2570).
Dalla vetta sublime vista sulla Rocca Provenzale e Castello e sull’ampio vallone del Maurin con le tante cime in evidenza quali la Tete de l’Homme, la Tete du Vallonet e il Monte Cervet.
A questo punto spostandoci verso un rudere inizia la discesa di cresta che segue un cippo su un declivio fino ad arrivare al Colle Greguri( 2361 mt)
dove di solito una ampia colonia di camosci sta a guardia di un posto fortificato, residuo della II Guerra.
Dal colle da cui si possono ammirare i due imponenti torrioni di Rocca Castello e Torre Castello si ridiscende per uno stretto canalone da cui il panorama si apre alle valli circostanti.
A questo punto anzichè scendere direttamente a Chiappera per via Campo Base si può continuare a mezzacosta seguendo il segnavia T14, tra ampi spazi che lasciano intravedere una conca prativa. Dall’alto si vedono le numerose Grange e la conca pascoliva.
Arrivati alla Grange Rivero si scende nel sottostante boschetto di salici che accompagna il percorso del torrente. Sulla sinistra si trova un ponte di legno che ci permette di raggiungere la Grange Collet sino a raggiungere la strada sterrata. Da qui vi sono alcuni passaggi su pietraie che permettono di tagliare le numerose curve della sterrata (attenzione pericolo di frane). Si incrocia nuovamente la strada sterrata che ci fa tornare al punto di partenza.
*Sulla Rocca Provenzale vi sono molte vie di arrampicata, tra queste le più famosa è la via Bonelli.

Durata: 5h 30 Distanza: 16 km c.a Dislivello: 950 mt. Difficoltà: E

VENERDI’ 30 GIUGNO: GRANGE COLLET- COLLE MARINET- LAGO MARINET- COLLE DEL MAURIN.

Scenari ed ambienti assai vari tra la Val Maira e la Val d’Ubaye, passando dagli arrotondati pendii pascolivi intorno a Grange Collet, fino alle guglie accuminate dell’Aiguille de Chambeyron: tutto in una escursione di media durata che si svolge sempre su buoni sentieri.

Da Chiappera, al fondo della Val Maira, continuare sulla sterrata che fa un traverso in quota sotto la Rocca Provenzale e poi sale con qualche tornante fino a raggiungere le baite Grange Collet (2006 m). Parcheggiare nelle vicinanze della baita poco prima che inizi l’ultima parte di sterrata.

Descrizione itinerario:

Bella gita panoramica e non eccessivamente faticosa nonostante i 1100 mt complessivi di dislivello . Parcheggiata l’auto alla fine dell’asfalto continuare per Grange Collet, continuare sulla sterrata seguendo le indicazioni per il Colle Maurin (segnavia T13). Superati alcuni tornanti (che si possono tagliare con scorciatoie), si arriva ad un grande pianoro erboso.
Prendere il sentiero che si stacca verso sinistra, lasciando la strada che invece si dirige alle baite Seimandi (attenzione, in questo punto non vi sono segnalazioni, solo un piccolo ometto evidenzia l’incrocio). Seguire il sentiero che attraversa il pascolo e risale la valle sempre abbastanza dolcemente, con brevi tratti più ripidi. Durante la salita, la vista verso valle sulla Rocca Provenzale è molto bella. Superare il laghetto della Sagna del Colle (2436 m) e salire tenendosi in alto, sulla sinistra orografica del torrente, che in questo punto ha scavato una gola piuttosto profonda. Dopo un tratto abbastanza pianeggiante, il sentiero raggiunge il colle de Maurin (2641 m), un’ampia sella che collega la Val Maira alla Valle dell’Ubaye in Francia, detto anche Col de Mary. Proseguire sul sentiero che sale a sinistra del colle lungo le pendici della Tete du Vallonnet, prima ripido e poi abbastanza pianeggiante, e che in circa mezz’ora raggiunge l’ampio Col de Marinet (2787 m) , con un bel panorama sul lago Marinet e sulle montagne intorno, tra cui l’Aguille de Chambeyron.
Dal Colle di Marinet si scende un tratto per andare a vedere gli idilliaci laghi di Marinet, Lago Inferiore( 2533) Lago Superiore (2615) e volendo se le condizioni meteorologiche lo consentono si completa l’anellino passando x il Vallone de Mary attraverso la “Bergerie Sup. di Mary”, prestando attenzione all’eventuale presenza di cani pastore.

Tempo totale 6 ore mezza circa. Dislivello Complessivo: 1100 mt. Il ritorno dal Col de Maurin segue lo stesso percorso dell’andata, con il vantaggio di avere il bel panorama della Rocca Provenzale proprio di fronte.

Picture of Jack in the Green

Jack in the Green

Mi chiamo Diego Rossi ma sono conosciuto dalla maggior parte delle persone con lo pseudonimo di Jack in The Green, figura mitologica della tradizione britannica. Dall'Uomo Verde raffigurato nei portali delle Chiese, allo spazzacamino britannico che girovaga sopra i tetti dei cottage, al folletto dei boschi ricoperto di fronde verde, Jack in The Green cammina con te nel risveglio della natura e nella fertilità della terra.

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Jack in the Green

Mi chiamo Diego Rossi ma sono conosciuto dalla maggior parte delle persone con lo pseudonimo di Jack in The Green, figura mitologica della tradizione britannica. Dall'Uomo Verde raffigurato nei portali delle Chiese, allo spazzacamino britannico che girovaga sopra i tetti dei cottage, al folletto dei boschi ricoperto di fronde verde, Jack in The Green cammina con te nel risveglio della natura e nella fertilità della terra.

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